L’assegno unico e universale per i figli under 21 dal valore massimo di 250 euro è pronto al debutto, previsto dal 1° luglio 2021. Il disegno di legge, che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato, delega il Governo a riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’introduzione dell’assegno unico e universale.
Il nuovo strumento di sostegno alle famiglie è destinato ad assorbire e sostituire la pluralità di interventi ad oggi esistenti, incluse le detrazioni fiscali, e sarà rivolto ad una più ampia platea di beneficiari, tra cui i lavoratori autonomi titolari di partita IVA e i figli maggiorenni che studiano o seguono percorsi di formazione professionale o inserimento al lavoro.
Ambito di applicazione
- lavoratori subordinati;
- lavoratori autonomi;
- percettori di misure di sostegno al reddito.
Modalità di erogazione
• ciascun figlio minorenne a carico;
• ciascun figlio maggiorenne a carico e fino al compimento del ventunesimo anno di età purché frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale, sia registrato come soggetto disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro; svolga il servizio civile universale;
• ciascun figlio disabile anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, qualora risulti ancora a carico.
Misure che saranno soppresse
- assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
- assegno di natalità;
- premio alla nascita;
- fondo di sostegno alla natalità;
- detrazioni fiscali ex TUIR;
- assegno per il nucleo familiare.
Requisiti di accesso
Vantaggi e svantaggi dell’assegno
Per ben il 29,7% si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti. In particolare risulterebbero danneggiati:
• i nuclei familiari con figli over 21 a carico dei genitori che resterebbero esclusi sia dall’assegno unico che dalle attuali detrazioni;
• le famiglie particolarmente numerose dal momento che la scala di equivalenza dell’ISEE dal quarto figlio attribuisce valori in proporzione inferiori;
• le coppie di fatto che oggi per il calcolo degli Anf possono computare il solo reddito del richiedente mentre passando all’ISEE dovranno considerare i redditi di entrambi i genitori;
• i nuclei che possiedono un patrimonio mobiliare e immobiliare, anche se questo costituisce un onere (ad esempio pagamento Imu).
Per il 2,4% dei genitori non cambierebbe nulla.
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