Il Decreto Sostegno prevede nuovi requisiti di accesso ai ristori messi in campo dal Governo Draghi, che andranno a sostituire definitivamente il criterio dei Codici Ateco. Sarà, infatti, la perdita di fatturato il requisito principale grazie al quale le imprese e i titolari di partita IVA potranno accedere ai contributi a fondo perduto. Nello specifico, gli indennizzi potranno essere richiesti dai soggetti che hanno registrato un calo di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30% calcolato sul valore medio mensile.

Il meccanismo sarà articolato in cinque fasce, e offrirà a seconda delle dimensioni dell’attività economica un sostegno tra il 20% e il 60% del calo medio mensile. Gli importi riconosciuti partiranno da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 per gli altri soggetti, fino ad un massimo di 150 mila euro.

Ecco come verrà calcolata l’entità del contributo in base alle 5 fasce previste:

  • 60% per i soggetti con ricavi o compensi fino a 100.000 euro;
  • 50% da 100.000 a 400.000 euro;
  • 40% da 400.000 a 1 milione di euro;
  • 30% da 1 a 5 milioni di euro;
  • 20% da 5 a 10 milioni di euro.

Soggetti ammessi ed esclusi

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto dai soggetti titolari di partita IVA attivata fino alla data del 23 marzo 2021, che svolgono attività di impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, e che sono residenti o stabiliti in Italia. Ammessi anche:
  •  i professionisti;
  •  gli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, in relazione allo svolgimento di attività commerciali. È inoltre necessario rispettare due condizioni.
Non possono invece beneficiare del contributo:
  •  i soggetti che abbiano cessato la partita IVA prima del 23 marzo 2021 (data di entrata in vigore del decreto Sostegni);
  •  i soggetti che hanno avviato l’attività dal 24 marzo 2021;
  •  gli enti pubblici;
  •  i soggetti che svolgono attività di intermediazione finanziaria;
  •  le società di partecipazione.

I requisiti

Due i paletti previsti per ottenere il contributo. Il primo consiste nell’aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro. Il secondo requisito da soddisfare è che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2019. Il contributo spetta anche in assenza del requisito del calo di fatturato/corrispettivi per i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 1° gennaio 2019, sempre che rispettino il presupposto del limite di ricavi o compensi di 10 milioni di euro.

Come presentare domanda

La domanda di contributo deve essere inviata all’Agenzia delle Entrate tramite i canali telematici dell’Agenzia o mediante la piattaforma web messa a punto dal partner tecnologico Sogei, disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet a partire dal 30 marzo 2021 e non oltre il 28 maggio 2021.

Per ogni domanda, il sistema dell’Agenzia effettuerà le verifiche e rilascerà delle ricevute al soggetto che ha trasmesso l’istanza. In particolare, in caso di esito positivo, le Entrate comunicheranno l’avvenuto mandato di pagamento del contributo (o il riconoscimento dello stesso come credito d’imposta nel caso di tale scelta) nell’apposita area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”, accessibile al soggetto richiedente o al suo intermediario delegato.