Il Governo ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 22 marzo 2021, il Decreto Legge 22 marzo 2021, n. 41 (cd. “decreto Sostegni“), con misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19.

Il Decreto è vigente dal 23 marzo 2021.

Blocco licenziamenti

Prevista la proroga del divieto di licenziamento individuale e collettivo per motivi economici fino al 30 giugno 2021.

È, invece, prevista una proroga per un periodo maggiore, ossia fine al 31 ottobre 2021, solo per le imprese che utilizzano assegno ordinario e cassa in deroga.

Le suddette proroghe di divieto di licenziamento non verranno applicate nelle ipotesi di:

  • cessazione definitiva dell’attività d’impresa;
  • per fallimento dell’azienda;
  • per accordo sindacale con incentivi all’esodo volontario.

 

Cassa integrazione (CIGO/CIGD/FIS/CISOA)

Il datore di lavoro che sospende o riduce la propria attività lavorative per eventi riconducibili al Covid, può richiedere la cassa integrazione senza l’applicazione di alcun contributo addizionale:

  • per una durata massima di 13 settimane nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 30 giugno 2021 (aziende rientranti nel campo di applicazione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria – CIGO);
  • per una durata massima di 28 settimane nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 31 dicembre 2021 (per le aziende rientranti nel campo nell’ambito dei Fondi di integrazione salariale e della  cassa integrazione in deroga);
  • Per la durata massima di 120 giorni nel periodo compreso tra il 1° aprile ed il 31 dicembre 2021 (per le imprese agricole rientranti del campo della Cassa Integrazione Salariale Operai Agricoli – CISOA).

 

Rapporti di lavoro a termine

Al fine di facilitare il rinnovo dei contratti in scadenza e consentire ai datori di lavoro di effettuare le assunzioni stagionali e prorogare la durata dei contratti, il Decreto Sostegno ha confermato per tutto il 2021 la deroga sulle causali dei contratti a tempo determinato.

Il datore di lavoro può, dunque, rinnovare e prorogare i contratti a termine, per un periodo massimo di 12 mesi e per una sola volta senza indicare le causali ordinariamente previste, fermo restando il limite massimo di durata pari a 24 mesi.

 

Contributi a fondo perduto

In continuità con il precedente governo, arrivano i nuovi contributi a fondo perduto, per supportare aziende e attività in crisi che abbiano subito un calo del fatturato di almeno il 30% tra 2020 e 2019.

I contributi vanno da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 150 mila euro.

I nuovi aiuti sono destinati alle imprese e partite Iva fino a 10 milioni di ricavi con 5 fasce e percentuali che vanno dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi declinate nel seguente modo:

  • indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro,
  • del 50% tra 100mila e 400mila euro,
  • del 40% tra 400mila e un milione,
  • del 30% tra uno e 5 milioni,
  • del 20% tra 5 e 10 milioni.

Le imprese potranno scegliere tra bonifico e credito d’imposta: gli aiuti saranno di minimo 1000 euro per le persone fisiche (2000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro.

 

Rottamazione, saldo e stralcio, proroga sospensione delle attività di riscossione

Confermata la proroga delle rate della rottamazione e del saldo e stralcio, accanto al nuovo rinvio delle attività dell’AdER al 30 aprile 2021.

Per la ripresa dei versamenti della rottamazione le scadenze da ricordare sono due:

  • 31 luglio 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre 2020;
  • 30 novembre 2021, per quanto riguarda le rate in scadenza il 28 febbraio, il 31 marzo, il 31 maggio e il 31 luglio 2021.

Alle nuove scadenze si applicherà il termine di tolleranza di cinque giorni.

In relazione alla proroga delle attività dell’Agenzia delle Entrate e dell’AdER, il decreto Sostegni dispone una nuova sospensione fino al 30 aprile 2021 della scadenza per i pagamenti relativi alle cartelle già notificate. Il termine ultimo per versare la somma dovuta viene fissato al 31 maggio 2021.

Confermato lo stralcio delle cartelle fino a 5.000 euro, che tuttavia sarà limitato ai carichi affidati dal 2000 al 2010 ed esclusivamente per i contribuenti con redditi fino a 30.000 euro.

Altra novità: in favore delle partite IVA che hanno subito un calo di fatturato pari almeno al 30 per cento nel 2020, rispetto al 2019, viene inoltre introdotta la sanatoria degli avvisi bonari relativi agli anni 2017 e 2018.

La definizione agevolata degli avvisi bonari riguarderà le comunicazioni di irregolarità relative al 2017 e al 2018, ossia:

  • quelle elaborate entro il 31 dicembre 2020 e non notificate a causa della sospensione delle attività di notifica degli atti di riscossione;
  • quelle che verranno predisposte entro il 31 dicembre 2021.

Sarà l’Agenzia delle Entrate ad inviare al contribuente la proposta di sanatoria, selezionando i beneficiari della definizione agevolata sulla base dei dati della dichiarazione IVA 2021 o delle dichiarazioni dei redditi. L’importo dovuto sarà scontato di sanzioni e somme aggiuntive.

 

Bonus Lavoratori stagionali del turismo

Previsto un bonus di 2.400 euro. Ne hanno diritto i lavoratori dipendenti stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali (anche in somministrazione) che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del Decreto.

I requisiti richiesti:

  • devono  aver svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giorni nel medesimo periodo;
  • non devono essere titolari di pensione alla data del 22/03/2021;
  • non devono avere in corso rapporti di lavoro dipendente alla data del 22/03/2021;
  • non devono essere precettori di Naspi alla data del 22/03/2021.

Alla stessa indennità possono accedere anche i lavoratori a tempo determinato del settore del turismo e degli stabilimenti termali purché in possesso dei seguenti requisiti:

  • nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 ed il 22 marzo 2021 siano stati titolari di uno o più contratti di lavoro a tempo determinato di durata pari almeno a 30 giorni;
  • nel 2018 siano stati titolari di uno o più contratti a tempo determinato o stagionale di durata pari almeno a 30 giorni;
  • alla data del 22 marzo 2021 non siano titolari di pensione o rapporto di lavoro dipendente.

 

Anno contributivo bianco per Partite IVA

Il decreto Sostegno ha incrementato il fondo per l’esonero dei contributi previdenziali  dovuto dai lavoratori autonomi e professionisti che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli del 2019.

Il Fondo, istituito dalla Legge di Bilancio 2021, ha la funzione di ridurre gli effetti negativi causati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 sul reddito dei lavoratori autonomi e dei professionisti e di favorire la ripresa della loro attività.