E’ allo studio del governo una nuova proroga della Cig d’emergenza, che per le imprese che l’hanno attivata a inizio pandemia scade nei prossimi giorni. L’ipotesi più accreditata prevede ulteriori 18 settimane di ammortizzatore, a carico dello Stato, per consentire così alle aziende o ai settori che ne hanno veramente bisogno (non quindi indistintamente tutti) una “copertura” fino a fine anno (non è ancora sciolto il criterio che dovrà decidere la selettività delle nuove 18 settimane di Cig Covid-19 – tra le proposte sul tavolo, il riferimento ai comparti più colpiti o, in alternativa, al calo del fatturato registrato nel primo semestre 2020 rispetto al semestre precedente).

All’ allungamento, fino a fine anno, della Cig d’emergenza dovrebbe affiancarsi la proroga, sempre fino a dicembre, dello stop ai licenziamenti, attualmente vigente fino al 17 agosto. Ma
anche qui, da quanto si apprende, si dovrebbe optare per un criterio di selettività. Tra le ipotesi allo studio, c’è infatti quella di consentire i recessi, dal 18 agosto, almeno in tre casi: fallimento,
cessazione dell’attività produttiva, accordo sindacale per un’uscita concordata con il lavoratore.

Sempre fino a dicembre, dovrebbe proseguire la deroga al dl dignità sui contratti a termine (somministrazione inclusa), consentendo, quindi, proroghe e rinnovi senza causale (tale facoltà
ora termina a fine agosto). Queste norme dovrebbero confluire in un nuovo decreto Lavoro, che sta prendendo quota, da presentare nei prossimi giorni in Cdm.