Si preannuncia un 2020 particolarmente intenso per le Partite IVA. Dopo la corsa alle novità e alle smentite sul regime forfettario, la Legge di Bilancio 2020 ha ottenuto la fiducia nella notte tra il 23 e il 24 dicembre.

Le modifiche al regime forfettario si pongono tre obiettivi fondamentali, come spiega la relazione illustrativa alla Legge di Bilancio:

  • ridurre la pressione tributaria sulle partite IVA;
  • semplificare gli adempimenti tributari;
  • porre le condizioni affinché il corretto adempimento sia spontaneo, contrastando i comportamenti evasivi ed elusivi.

La flat tax fino a 65.000 rimane invariata, quindi confermata, con aliquota del 15%, ma sono stati introdotti nuovi requisiti per l’accesso al regime forfettario.

Sono stati reintrodotti, infatti, i limiti relativi alle spese per i compensi al personale o ai collaboratori, per un totale che non può essere superiore a 20.000 euro lordi.

Viene reintrodotto anche il limite dei 30.000 euro di reddito massimo percepibile da lavoro dipendente o da pensione, pena l’esclusione dall’accesso o dalla permanenza nel regime forfettario.

Regime forfettario 2020, niente obbligo di fatturazione elettronica

La Legge di Bilancio 2020 non introduce l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari.

Dall’altro lato, però, lo incentiva attraverso l’introduzione di un regime premiale per le partite IVA che fatturano solo elettronicamente.

L’articolo 88 della Legge di Bilancio infatti recita:

per i contribuenti che hanno un fatturato annuo costituito esclusivamente da fatture elettroniche, il termine di decadenza di cui all’articolo 43, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, è ridotto di un anno.

Quindi, per le partite IVA che emettono solo fatture elettroniche, viene ridotto di un anno il termine di accertamento, che passa così a quattro anni, invece dei cinque previsti nella generalità dei casi.

Regime forfettario 2020, flat tax 20% abolita

Già il Documento Programmatico di Bilancio non lasciava dubbi, ma è il testo della manovra a togliere qualsiasi incertezza: la “seconda” flat tax per le Partite IVA sarà abolita.

Il superforfait per le partite IVA dai 65.001 ai 100.000 euro di ricavi o compensi sarebbe dovuto entrare in vigore dal 1° gennaio 2020,  invece è stato abolito ancora prima di nascere.

La ratio della cancellazione è quella di riequilibrare la tassazione tra i titolari di partita IVA, ed evitare fenomeni evasivi ed elusivi.